Il suo nome è Faustino Goffi. Ha 62 anni, da
ragazzo faceva il calciatore, carriera in bilico
tra gloria e anonimato, poca B, molta C. Nel
campionato ‘67-68 il Goffi gioca a Padova, 18
partite, 4 gol, più tribuna che campo. Le
Edizioni Panini di Modena fanno in tempo a
infilarlo nell'album che ogni autunno incornicia
i protagonisti del pallone. Lui è in basso a
sinistra, maglia immacolata e bordi rosso vivo.
Uno tra i tanti. Pare di vederli i bambini di
allora usarlo per zavorrare mucchietti di
doppie: Visentin, Barbolini e Goffi per un
Rivera, un Mazzola, un Combin...
Nella silenziosa partita che i ricordi giocano
per sopravviversi a vicenda, ha vinto lui. La
sua immagine ricomparsa nel market più
accreditato di Internet, eBay, ha scatenato
un'asta conclusa a 121 euro.
Duecentoquarantamila lire per una figurina, una
delle oltre 500 che impreziosivano quell'album,
valore di emissione lire 2,5. E' diventato il
simbolo di un affare che la rete ha reso più
frequentabile e più vasto. C'erano i mercatini
della domenica, le poche fiere specializzate,
gli angoli di città dove professori,
commercialisti e avvocati si incaponivano nel
rituale del celomanchismo, accarezzando il sogno
in calzoni corti di completare il grande puzzle
dell'album. C'erano cantine da svuotare, e
ignare vecchiette da abbindolare. Molte fortune
sono nate così. Perché di fortune possiamo
parlare davvero: pochi giorni fa un Album
(vuoto) è andato via a 1500 euro, uno completo e
perfetto può toccare i 7-8000. Purché si esca
dal territorio della Panini, troppo grande per
ospitare autentiche rarità. Le sigle saranno
sconosciute ai più: Baggioli, Ritmo Caltagirone,
Mira, Imperia, Lampo, Vav. E non tutta la
produzione di queste case editrici a cavallo tra
gli Anni Cinquanta e Settanta vale un perù, a
regolare il mercato è la immortale legge
dell'offerta.
Ogni giorno 3000 inserzionisti affollano gli
scaffali di eBay. Figurine da 90 centesimi se la
giocano con pezzi da collezione, compaiono frasi
criptiche come: «Evado mancoliste del 65/66»:
chiunque necessiti di pezzi dell'album, può
inviare una lista con tutte le mancanti e sarà
rifornito. A caro, a volte carissimo prezzo.
Sono nate in tanta Italia sigle specializzate, e
hanno nomi fantastici: «Children forever» per
esempio, bambini per sempre come i clienti che
bambini non sono più da una vita.
Il calcio non è tutto. Al Mercato occhieggiano
marchi storici come Lavazza e Liebig, Gli eroi
del Risorgimento e l'Ape Maia, fino alla
Miralanza con l'Olandesina e Calimero che
conquistavamo rovistando nella polvere dei
detersivi.
Ma il football è padrone, come
riconosce Giovanni Masino, tra i più importanti
collezionisti del Paese. Masino è di Pancalieri,
pochi chilometri da Torino, dove da sempre
esportano menta e da poco importano gli indiani
per coltivarla. Faceva il muratore, ha smesso
per cercare pepite nei solai di mezza provincia,
imbusta, cataloga, vende tra quattro mura dove
il profumo di coccoina, la colla dei barattoli
d'argento, si mescola a quello stantìo della
muffa.
Robe da buttare, per le nostre mamme, buone ad
acchiappare polvere. Milioni di figurine hanno
chiuso la loro breve vita nei cassonetti. Masino
e altri ne hanno salvate decine di migliaia, e
attorno a loro sono nate botteghe artigiane dove
gli album avvizziti, macchiati, strappati,
tornano giovani e immacolati, «da edicola» come
recita il gergo dei collezionisti.
Gli album
possono anche essere ottimi, buoni, discreti, da
recupero. Come animali pronti per il macello,
quelli da recupero saranno prima o poi
saccheggiati di quel poco che ancora possono
dare: figurine e scudetti staccati col vapore
finiranno a completare i loro gemelli più
fortunati.
Non si è mai capito perché una, due, tre
figurine diventino rare. Il mistero resta: le
tirature della Panini erano uniformi, regolari,
e la prodigiosa macchina imbustatrice inventata
da uno dei quattro fratelli di Modena non faceva
differenze. Eppure è accaduto, il tempo ha
concesso ai Goffi la Grande Rivincita. O ai
Pizzaballa, dirà chi ricorda lo slogan coniato
da Veltroni per lanciare sull'Unità le ristampe
degli album. No, la fortuna di Pizzaballa, gran
portiere, furono un cognome buffo e la posizione
numero 1 della raccolta, quella del portiere
dell'Atalanta: «Probabilmente andò così.
Comunque sono grato a Walter, mi ha allungato
una carriera già abbastanza lunga». Gli è grato,
ma non lo voterà, come ha confessato a un
giornalista in primavera.
Ma, in fondo, non conta perché. L’importante è
che la figurina rara esista. Per lei si deve
viaggiare, contrattare, anche pietire. E poi
attenderla alla distribuzione della posta,
avvolta in un pacchettino a prova di
stropicciatura. E' lì: con le sue rughe di colla
a macchiare il retro, dove c'era scritto «Le
grandi raccolte della gioventù» o «Valida»,
valida per conquistare i premi: il libro di
Sandokan con 300, e poi il calcio a molle, il
set da ping pong o la piccola enciclopedia
Garzanti. E' lì e presto tornerà cittadina del
mondo di carta, colla e ricordi che è sempre
stato il suo, di un tempo che gli adesivi non li
conosceva e le fabbriche di figurine nascevano
da tutte le parti. Oggi, un museo ci racconta
quella storia. E' a Modena, per qualcuno è anche
un luogo del portafogli. Per molti un luogo del
cuore. Children forever, appunto.
SU INTERNET
Battuto il record di Pizzaballa
C’è stato un tempo in cui la figurina più rara
era quella di Pierluigi Pizzaballa, portiere
dell’Atalanta nel 1963-1964. L’era delle aste
web ha cambiato il borsino delle figurine:
Faustino Goffi, (Padova 1964-65) è stato venduto
su eBay a 121 euro. La cifra più cara mai pagata
per una sola figurina. |