Eccomi qui a parlare della
nostra gente, a riparlare di quelli che fanno parlare di sé.
Sembra quasi un bisticcio di parole, ma andare a caccia di “celebrità” a Pancalieri, non è poi cosa troppo difficile.
Questo mese voglio raccontare il “dietro le quinte” di una
passione che ha coinvolto un pancalierese doc; una passione
coltivata per anni e che giorno dopo giorno, seguendo la teoria
dei piccoli passi, ha portato questo personaggio molto in alto,
fino a farlo diventare punto di riferimento in un mondo in grado
di generare business, un mondo che è divenuto professione.
Parliamo di Giovanni Masino: classe 1962, “Collezionista,
editore, mercante di collezioni”.
Molti forse lo ricordano con i
vestiti imbrattati di calce; infatti Giovanni Masino ha fatto il
muratore per quasi 20 anni, ma poi dentro di lui è cresciuta la
passione, è salito l’interesse, è montato l’entusiasmo, la
spinta di una molla che gli ha fatto cambiare mestiere. Messe da
parte cazzuola e martello, eccolo affrontare, pur tra le
difficoltà iniziali di una specializzazione variegata pur se
interessante, una nuova avventura di vita. Abbiamo visto
Giovanni Masino lo scorso 28 Novembre a “Piazza Grande”, lo
storico programma televisivo del mezzogiorno condotto da
Giancarlo Magalli su RAI 2 ed abbiamo visto un Giovanni Masino
sicuro di sé, disinvolto e perfettamente a suo agio mentre
parlava di un argomento che per lui è vita.
Magalli lo ha definito il
collezionista più importante d’Italia. In dieci anni è stato
capace di mettere insieme una collezione straordinaria fatta di
alcuni milioni di pezzi, molti dei quali rarissimi e quindi
costosi. Masino dice:
“Provengo da un'esperienza decennale nel campo del collezionismo
cartaceo. Prima come collezionista e successivamente come
venditore, questo è oggi la mia occupazione”.
E oggi, tocca a “la Pancalera” parlare di collezionismo
ma soprattutto parlare di lui, il nostro compaesano e parlare di
come si possono accendere i ricordi e far rivivere emozioni che,
anche nelle persone mature, sono le stesse di un tempo e che,
pur col passar degli anni ci fanno restare ragazzini.
Questa esperienza è per certi
versi la vita di Giovanni Masino, così come lui ha saputo
raccontarla così bene davanti alle telecamere. Vediamo se siamo
capaci a scoprire maggiori dettagli, a rivelare retroscena che
poi sembrano la storia della nostra gioventù; si perché anche
noi siamo vissuti con le figurine: in tasca, in mezzo ai libri,
nelle cartelle e nei cassetti e queste sono cresciute con noi o
forse, siamo stati noi ad essere cresciuti con loro.
Giovanni Masino gioisce e gli occhi
gli si illuminano quando racconta che con il collezionismo
cartaceo si collezionano ricordi, si riaccendono i nostalgie e
si apre un mondo, quello delle figurine, che ci fa sentire
bambini, ci riporta indietro nel tempo, quando si rubavano pochi
spiccioli ai genitori per comperarsi una bustina di figurine per
poi nasconderla e guardarle di nascosto. Come sono cambiati i
tempi, ma noi nati del dopoguerra giocavamo e crescevamo così,
altro che HI-POD o peggio ancora giochi e vizi pericolosi!
E’ sempre lui che afferma:
“Mi ricordo le figurine vinte e perse davanti al cancello della
scuola. Le grida della maestra quando, tra compagni ci
scambiavamo in classe i pezzi che ci mancavano. Mi sembra ancora
di sentire i vari ce l'ho, no mi manca…e le ragazze che spesso
ci aiutavano a raccogliere e scambiare pezzi nuovi”. Un
mondo che sembrava fosse sparito, svanito nel nulla con il
trascorrere degli anni. Masino continua: “E quelle grida, le
strigliate dei genitori, i pianti, le corse dal giornalaio
diventano ricordi lontani fintantoché non le sentivo più. Poi
gli anni passano e si diventa uomini, ma anche coi capelli
bianchi, credo che tutti conservino in un piccolo angolino
dell’animo, il ricordo di essere stai bambini così come penso
che nessuno sia mai riuscito a staccare completamente la spina
dei ricordi. Fu così che un giorno, solo per caso mentre
rovistavo in cantina vidi in un angolo una figurina con accanto
un album tutto strappato: in quel momento tornai bambino, e ....
da quel giorno sono passati tanti anni. Anni di ricerche, di
notti insonni, di viaggi alla caccia di questo o quel pezzo, di
tantissimi soldi spesi. Sacrifici che sono contento di aver
fatto, perché quelle grida, quei pianti, quelle corse dal
giornalaio, le sento di nuovo come parte di me”.
Può sembrare maniacale ma vi
assicuro che avere una cultura specifica del collezionismo così
approfondita e professionale , non è facile e si arriva a questi
livelli di eccellenza solo se a guidarti è la grande passione,
la passione che poi diventa mestiere, mestiere che diventa
professione. Cartoline, figurine, gettoni in latta, raffiguranti
sportivi e ciclisti dell’epoca, giornalini, riviste; quasi 100
anni di storia italiana; 4 forse anche 5 generazioni cresciute
rincorrendo i calciatori, le squadre, gli attori o le attrici, e
le figurine. Dopo le biglie c’erano le figurine!
Principalmente sono i calciatori
che hanno catturato i sogni dei ragazzini, ma il calcio non è
tutto. Il mercato e la moda di allora, ci proponevano marchi
importanti come Lavazza e Liebig, si rovistava nella polvere dei
detersivi per trovare le figurine della Miralanza con l'olandesina
e Calimero che poi scambiavamo incollando come la costruzione di
un puzzle ogni nuova figurina negli album appositi.
Diventare il più famoso
collezionista italiano significa aver speso tanta energia e
investito tanti soldi. Giovanni Masino, da quasi 15 anni cerca
dappertutto, ricordo che anch’io gli vendetti delle riviste
degli anni 40-50 che a lui interessavano. Frequenta come tutti i
collezionisti i vari mercatini, poi classifica, seleziona e
dispone secondo un criterio specifico per argomento, età e stato
di conservazione, ed infine imbusta e vende questi oggetti;
questa è la vita e la routine che lo ha portato negli anni ad
essere uno, se non il più importante tra collezionisti del
Paese. “La mia è un'esperienza decennale nel campo del
collezionismo cartaceo - torna a dire - Dapprima
ero collezionista poi sono diventato venditore”.
A pensarci ora, ci viene il
tormento: quante ne abbiamo buttate di queste figurine! Quanti
giornalini, cartoline, riviste sacrificati al fuoco del camino!
Le nostre mamme dicevano che erano buone solo per prendere
polvere ed allora finivano inevitabilmente nelle classiche
scatole da scarpe che poi venivano archiviate in solaio o in
cantina, o peggio che peggio, nella discarica o nella stufa.
Si parte dagli anni 30 con le
figurine più strane: Perugina, Elah, Saiwa, Barilla, che a
partire dagli anni 30 hanno fissato favole e personaggi. Poi la
seconda guerra mondiale e subito dopo una nuova era di carta
stampata, anche per farci dimenticare un brutto passato. E
nascono così le rarissime figurine Fidass, pubblicate dal 1946
al 1950. Poi ancora le varie case editrici come la famosa
Nannina, la Vav, la Lombardo, la Cicogna, la Bea, la Ferrero, la
Lampo.
Poi arrivano i mitici anni '60
dove esplode letteralmente il boom della figurina rilanciata
dalla intuizione dei fratelli Panini attraverso la loro casa
editrice di Modena. Negli anni a seguire altre case editrici si
affacciarono al mondo della figurina, ma con scarso successo.
Mi piace citare un passaggio di
Giampiero Paviolo sulla Stampa, dove dice: “Masino è
di Pancalieri, pochi chilometri da Torino, dove da sempre
esportano menta e da poco importano gli indiani per coltivarla.
Faceva il muratore, ha smesso per cercare pepite nei solai di
mezza provincia, imbusta, cataloga, vende tra quattro mura dove
il profumo di coccoina, la colla dei barattoli d'argento, si
mescola a quello stantio della muffa”. |
Si, questa è la realtà
descritta in poche righe, ma quanto lavoro dietro tutto ciò;
lavoro e anche cultura perchè sapere a menadito certe
particolarità, riconoscere un falso dall’originale, e poi ancora
le date i nomi non è semplice passatempo. C’è da aggiungere che
non si è mai capito perché alcune figurine diventino rare.
Quando eravamo piccoli, con l’album completo si conquistavano
dei premi, quasi come si fa ora con i punti del supermercato o
della benzina. All’epoca era il libro di Sandokan con 300
figurine, il set da ping pong, il calcio a molle, o la piccola
enciclopedia Garzanti.
Oggi Giovanni
Masino ha un sito web su internet e una casella postale, lavora
sodo e non si risparmia. E’ l’inevitabilità del mercato globale,
ma anche una grossa opportunità per gli appassionati che non
possono permettersi cifre da capogiro pur di possedere un album.
In questo modo, sul web si può navigare tra la Gallery e vedere,
quasi toccare questi pezzi di carta che oggi appassionano più i
grandi dei piccoli. Dal suo sito www.masinogiovanni.com
Giovanni Masino elenca ed espone i suoi cavalli di battaglia: gli
Album, raccolte complete di figurine di rarità assoluta e altri
più comuni. Album di figurine a partire dai primi del 900 sino
ai giorni nostri, e di tutte le case editrici del periodo.
I Fumetti d'ogni epoca. Dai primi
topolini formato giornale pubblicati dalla Nerbini prima e dalla
Mondadori poi negli anni 1930-40 ai Topolino formato libretto
dei giorni nostri. I classici della Walt Disney prima e seconda
serie, gli albi della rosa, gli albi tascabili di Topolino, le
collezioni dei Topolino d'oro, i famosi Tex a strisca degli anni
40'-50'-60', e altri personaggi di quel periodo, Zagor, Capitan
Miki, il grande Blek e altri ancora.
Le Riviste, di vario genere e di
ogni anno, a partire dalle vecchie e care Domeniche del Corriere
di inizio secolo, con le splendide copertine disegnate da
Molino. Un secolo di riviste, rotocalchi, immagini. Poi ci sono
le Riviste Sportive. Ci sono riviste d'epoca come lo Sport
illustrato a partire dal 1920 fino agli ultimi pubblicati negli
anni '70, al Calcio Illustrato nato nell'ottobre del 1931
all'ultimo numero pubblicato nel 1966. Riviste che portano alla
ribalta le gesta dei grandi campioni come Coppi e Bartali,
Carnera a Benvenuti. I primi mondiali di calcio vinti nel
1934-38 con le fotografie di MEAZZA, PIOLA, GUAITA, COMBI; le
olimpiadi vinte nel 1936. Tanti e tanti eventi sportivi scritti
dalle prime firme del giornalismo sportivo italiano. Eventi
gioiosi come quelli citati sopra, eventi tristissimi come la
sciagura di Superga dove il grande Torino trovò la morte in una
notte nebbiosa del 4 maggio 1949. Eventi meno gioiosi, come
l'incredibile esclusione ai mondiali di calcio del 1958 in
Svezia, alla beffa dei mondiali di calcio in Inghilterra contro
la Corea. Eventi che si ripetono nel tempo, olimpiadi di Roma
del 1960 splendida vittoria di Berruti nei 200 metri piani
davanti ai fortissimi atleti di colore, la conquista della prima
e unica coppa Europa per nazioni disputatasi a Roma nel 1969,
finale contro la Iugoslavia, i mondiali di calcio in Spagna
rivinti dopo 44 anni di astinenza contro la Germania. Eventi che
ricoprono un '900 di sport triste e gioioso importante e meno
importante che ogni generazione, si è portata e si porterà
dentro di sé per sempre.
Le cartoline sportive sono oggi
una sorta di collezione speciale. Sono cartoline sportive di
ogni genere e periodo; sul calcio a partire dagli anni 30' in
bianco e nero, con le prime avventure delle nostre squadre del
cuore, le cartoline anni 50-60, con cartoline sui singoli
giocatori o squadre di calcio, ciclismo, basket , le prime
cartoline a colori con autografi, cartoline di serie che
aiutavano il completamento di album di figurine, per esempio gli
album della Mira del 1963, 1964, 1965, 1966. Cartoline che hanno
fotografato un secolo di sport le troverete qui in questo sito.
Il collezionismo poi, trova
posto anche per le cose più strampalate e inimmaginabili da
trovare, dai gagliardetti sportivi ai vecchi segna libro di una
volta, ai distintivi di calcio, adesivi particolari, ai vecchi
pupazzetti di gomma che trovavamo come omaggio nei formaggini
Mio negli anni '60, ai biglietti di vecchie partite di calcio e
non solo. Chi tra i meno giovani non ricorda calendarietti
profumati che davano i barbieri come omaggio? Oggi si
collezionano anche quelli! Libri sportivi, almanacchi, vecchie
schedine, manifesti di cinema, manifesti sportivi, vecchi
abbonamenti, tessere sportive. Un novecento pieno di curiosità
sportive e non sportive.
E le Figurine, queste le
abbiamo tenute per ultime per riservar loro un commento
particolare, perché il mondo, quello delle figurine che ci fa
sempre sentire bambini, ci riporta indietro nel tempo e ci fa
rivivere momenti magici di una fanciullezza e gioventù spesso
fatte di privazioni, dove manco ci si osava di chiedere 10 £ire
ai genitori. Allora si raccoglievano le pelli del coniglio, i
barattoli di alluminio o il ferro vecchio e si vendevano allo
straccivendolo per recuperare pochi spiccioli con in quali
comperare qualcosa di personale …. e cosa c’era di più personale
delle figurine?
Giovanni Masino ormai
specializzatosi anche in riviste e fumetti da collezione ha
prodotto il suo primo catalogo. Un catalogo che comprendesse
tutti gli album di figurine pubblicate in Italia dagli anni 30 a
oggi, qualcuno lo doveva pur fare. Ed è così che il 1° Marzo
2004 esce il -Catalogo Album figurine- . 82 pagine a
colori dal contenuto incredibile: 1861 copertine di soli album
di figurine sportive e didattiche e stampato in tiratura
limitata: 100 copie che vanno presto in esaurimento. Oggi,
questo stesso catalogo è divenuto oggetto di collezionismo ed
anche questo ormai, ha la sua quotazione al borsino dei
collezionisti.
Il secondo ed ultimo catalogo,
con prezzi e valutazioni comprende oltre agli album di
figurine, riviste speciali sportive, cartoline sia di calcio
che di ciclismo ed i relativi prezzi di mercato, un gran numero
di raccolte inusuali, come Profeti e Santi (Carroccio, 1951),
L'Album dei Segnali Stradali (Fabri, 1950), Motti e Frasi
Celebri (Imperia, anni 70). E’ stato stampato in 1300 esemplari,
ma anche questo è andato a ruba nell’arco di un anno.
Molte sono le riviste e le
pubblicazioni nazionali e straniere che recensiscono e
annoverano Giovanni Masino come una vera fonte di riferimento
nel collezionismo italiano. Citiamo una per tutte la importante
rivista GQ, un Magazine maschile che nel maggio 2005 ha dedicato
uno spazio al collezionismo e a Giovanni Masino, attraverso la
recensione del suo catalogo.
Il fenomeno del collezionismo
non è solo italiano, ma è praticamente presente in tutto il
mondo, una vera delizia internazionale un marcato globale dei
ricordi.
E stato bello che un
pancalierese sia stato notato dal regista della trasmissione, e
che mercoledì 28 novembre 2007 Giovanni Masino fosse a Roma
negli studi RAI, ospite a "Piazza Grande” dove si parla di
storie di vita. Qualcuno l’ha visto in TV ma pochi hanno notato
che lui ha portato con sé una copia di “la Pancalera” ed
ha voluto gratificarci posando con Gianfranco Magalli che tiene
il giornale tra le mani. Siamo sicuri che questo gli porterà
fortuna, ma intanto noi gli diciamo grazie!
Gio.Va. |